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Nel mondo c'è tanta gente che "dice" di saper fare cose straordinarie, ma sono in pochi quelli che le sanno fare realmente...

Roba da non credere...

mag 032017

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Ecco come si presenta oggi Viale Europa all'Eur (Roma) dopo la costruzione del nuovo centro dei congressi, la famosa "nuvola" dell'archistar Massimiliano Fuksas. E' evidente il notevole restringimento della carreggiata, ma fino a qualche giorno fa nessuno se n'era mai accorto. Il motivo? Un banalissimo errore di oltre due metri sul posizionamento dei pilastri che sostengono il basamento dell'intera infrastruttura. Dal punto di vista "tecnico" l'area sulla quale sorge il nuovo palazzo dei congressi non è conforme all'effettiva occupazione del suolo (sembra una barzelletta ma purtroppo le cose stanno proprio così). Un imbarazzante errore che non provoca solo un intralcio al traffico e al passaggio pedonale, ma che altera in maniera inequivocabile la visuale prospettica dell'intero viale che dovrebbe essere tutelato a livello architettonico e urbanistico dalla Sovrintendenza dello Stato.

In due parole gli architetti e gli ingegneri che hanno realizzato l'intero quartiere dell'Eur 70 anni fa hanno saputo fare molto meglio di quelli che hanno appena finito di costruire un solo palazzo avendo a disposizione come riferimento una delle strade più conosciute della capitale, un enorme viale che va dalla basilica dei Santi Pietro e Paolo fino all'Archivio Centrale di Stato. E adesso quel bellissimo viale, esempio architettonico del XX secolo, è stato definitivamente "rovinato" da qualche "genio" che non ha saputo fare bene i conti e che purtroppo lavorava a un'opera che doveva essere a sua volta un esempio di architettura. Complimenti! Chissà come avrà fatto il Bernini dopo la metà del 1600 ad imbroccare la posizione esatta di tutte le 284 colonne che ha fatto erigere a Piazza S. Pietro... mmah! E pensare che oggi ci sono i satelliti e numerosi altri strumenti di precisione che consentono di fare una mappatura millimetrica del territorio... il tutto alla faccia della burocrazia italiana, delle "tanto decantate" regole urbanistiche e delle "fantomatiche" certificazioni di qualità.

Al momento si sta cercando il "capro espiatorio", cioè il povero "sfigato" a cui attribuire tutta la responsabilità di questo "errorino", ma come al solito la patata bollente verrà rimbalzata per mesi, forse per anni... e alla fine la colpa non sarà di nessuno. Ma adesso bisogna decidere velocemente cosa fare per rimediare almeno in parte a questo scempio. Dal momento che il palazzo che contiene la "nuvola" non può essere "traslato" e memmeno "ristretto" bisognerà lavorare sul marciapiedi che nel frattempo è già stato completato e allestito con alberi e pali di illuminazione. Il tutto a spese dei contribuenti romani, ovviamente.

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